Copywriting: cos'è e che cosa serve

Copywriting: cos’è e che cosa serve

Scrivere per il web non è come scrivere da altre parti. Se è vero che il copywriting è un termine generico che indica tutte quelle persone che scrivono per, di solito, pubblicità, la scrittura per il web presuppone delle regole dettate dai motori di ricerca e dalle parole chiave, regole che non sono così stringenti quando si scrive per opuscoli, libri e cartelloni pubblicitari.

La storia del copywriting trae le sue origini, pensa, dalla Babilonia, con i primi “professionisti” ingaggiati per attirare l’attenzione sulla merce e si è evoluto poi nelle prime di agenzie di comunicazione, passando per il Carosello fino ad approdare alle mille potenzialità del digitale.

Il lavoro del copywriter e quello del content writer sono lavori capaci di creare una strategia comunicativa incentrata sulle parole in grado di farti raggiungere il tuo pubblico di riferimento con chiarezza, esaltando i punti chiave del tuo messaggio.

Dal copywriter al content writer il passo è breve, eppure ci sono delle differenze sostanziali che andremo a scoprire in questo articolo assieme a:

Il Copywriting cos’è?

Il copywriting è quel lavoro eseguito dal copywriter ovvero quella figura addetta a scrivere testi orientati a degli obiettivi di marketing nell’ambito dei siti web, dei social, delle newsletter, in ambito cartaceo come quello delle brochure e della cartellonistica, ma anche negli spot pubblicitari per la tv e la radio o i testi per video promozionali o di presentazione dell’azienda.

Nel lavoro del copywriter c’è sempre anche un pizzico di storytelling, ma in questo caso attento a volare con la fantasia. Il  tuo compito è quello di portare il lettore a compiere un’azione e raggiungere l’obiettivo prefissato, per farlo devi:

  • Risolvere un problema
  • Mostrare i vantaggi che con la tua risoluzione puoi offrire
  • Essere chiaro
  • Trovare un giusto compromesso tra la lunghezza e il messaggio che vuoi far arrivare

Copywriter e Content Writer qual è la differenza?

Nonostante le due figure molte volte possano coincidere, la differenza tra le due figure è sostanziale.

Il Copywriter cosa fa:

  • Ti porta a concludere una vendita con le sue parole o a generare lead
  • Smuove i tuoi bisogni per scatenare emozioni per portarti a concludere l’affare attraverso la parola scritta
  • Utilizza articoli di blog, ads, social media e siti web per convincerti
  • Con le sue parole ti porta a compiere un’azione

Il Content Writer cosa fa invece:

  • Scrive articoli, anche di una certa lunghezza, sia per blog che per quotidiani
  • Utilizza lo storytelling per raccontare la vita di un brand
  • Crea la community nel tempo grazie al rapporto di fiducia che riesce ad instaurare con chi legge i suoi pezzi
  • Informa ed educa chi legge 

Come puoi vedere sono due facce della stessa medaglia, che però operano per obiettivi leggermente differenti. Sta a te decidere, in base a quello che vuoi raggiungere, scegliere cosa voler fare o, se ti affidi ad un professionista, a chi volerti affidare.

Storia del Copywriting

Probabilmente lo ricordi in qualche film o in qualche foto antica, ma molti anni fa i commercianti assumevano dei ragazzi, chiamati Strilloni, che avevano il compito con la loro dialettica di attirare le persone nei negozi o nei banchetti per far vendere la merce.

Possiamo identificare in questa figura, l’antesignano del copywriter che, attraverso le sue parole, cercava di far raggiungere a chi lo aveva assunto, l’obiettivo di vendita.

Fin dai tempi più antichi, e parlo delle prime civiltà mesopotamiche, si era capito che bisognava trovare un modo per attirare l’attenzione degli acquirenti. 

Se pensate attentamente, vi ricorderete di aver visto riproduzioni cinematografiche o documentaristiche in cui si vedevano questi mercanti approcciare la gente del mercato, raccontando i benefici che quel prodotto poteva dare al cliente di turno che prestava loro attenzione.

Il primo grande oratore fu Cicerone che riusciva, attraverso la parola, a convincere chi aveva davanti. 

Aveva capito l’importanza della dialettica e come con essa, si potesse raggiungere gli obiettivi prefissati, organizzando il proprio discorso ad argomenti, che non sono altro in nostri amati titoli di paragrafi che aiutano, chi legge, a comprendere il testo nella sua globalità.

Ma se qui parliamo del copy nel suo stato embrionale, è stato con l’avvento della carta stampata che la pubblicità ha iniziato la sua lunga strada fino al mondo digitale. 

Risale al 1477, in Inghilterra, il primo volantino che pubblicizzava la vendita di un libro di preghiere, ma dobbiamo andare al 1629 in Francia, per trovare la prima pseudo agenzia di comunicazione, se così possiamo chiamarla, che si occupava di pubblicare annunci pubblicitari.

L’avvento della rivoluzione industriale portò la pubblicità a rivolgersi alla massa, con tutta una serie di professionisti, assunti per portare il cittadino comune a consumare. La parte creativa del copywriting invece vede il suo esordio negli Stati Uniti solo da metà Ottocento.

Da quel momento in poi, il raccontare il prodotto per farlo vendere, ebbe sempre un ruolo centrale per le aziende, diventando quasi una vera e propria arte a metà del ‘900 con storie in grado di entrare nella Storia della cultura Pop. 

Un esempio fu il Carosello che dalla fine degli Anni ‘50 rivoluzionò il modo di percepire e raccontare un prodotto con slogan che sono rimasti nella memoria fino ai giorni nostri.

L’arrivo del digitale ha modificato ancora una volta il modo di raccontare il prodotto e di far percepire i bisogni che quello che si stava proponendo andava a risolvere. 

Anche il cliente è cambiato: sempre più attento a certi valori e con una scelta pressoché infinita, ha modificato il modo di raccontare, trasformando il copywriting.

Con il digitale ci siamo trovati davanti due tipi diversi di copywriting. Uno per il web attento a seguire certe regole, con strutture più o meno rigide ed un altro per la carta stampata più attento ad attirare in poco tempo l’attenzione e lontano dalle regole dettate da algoritmi e motori di ricerca.

Come attirare fin da subito l’attenzione del lettore sul web 

Proprio perché scrivere per il web non è come scrivere per altri supporti, ci sono delle regole che chi vuole fare copywriting deve seguire.

  1. Metti al centro l’obiettivo. È fondamentale che tu sappia per chi e per cosa stai scrivendo e lo metta ben chiaro fin da subito. Mostra il problema che il tuo articolo risolverà, solo così potrai far continuare nella lettura
  2. Tieni presente la SEO. La SEO sono tutte quelle attività per migliorare la scansione da parte dei motori di ricerca per indicizzare il tuo sito web. Aver ben presente le sue regole, anche quelle di base, ti permette di scrivere articoli con una certa struttura e che possano essere trovati dalle persone che cercano un certo argomento
  3. Non dimenticare le parole chiave. Prima di scrivere qualsiasi articolo per il web, fatti una lista delle parole chiave da inserire. Per fare questo ti consiglio di utilizzare un tool come Answer the public che, legato a Google, ti permette di capire bene cosa la gente cerca e da quello trarre le parole da utilizzare.
  4. Informa, educa ed emoziona. Nei tuoi testi per il web è importante educare ed informare chi ci sta leggendo. Quando avranno finito il nostro articolo, gli utenti devono saperne più di prima dell’argomento di cui stavano cercando informazioni. Per farlo, però, mettici un po’ d’anima e del tuo tone of voice: devono essere spinti a compiere un’azione e per farlo devono essere emozionati, perché sentono che un loro problema può essere risolto.
  5. La grammatica è importante. Non solo perché la lettura risulterà così più fluida, ma anche perché lo stesso Google premia gli articoli scritti bene e tende ad abbassare nel ranking gli articoli con molti errori grammaticali. Un refuso può scappare, ma non la base della lingua in cui stai scrivendo.
  6. Lascia riposare il tuo testo. Un testo ha bisogno di fermentare, di essere lasciato lì una notte prima di essere consegnato o pubblicato. Questo perché la rilettura che avviene il giorno dopo, ci permette di vedere errori che prima ci erano sfuggiti, ma anche girare la frase in modi più vincenti di quelli che avevamo scritto il giorno precedente.

Scrittura che converte, cosa fare se non so farlo da solo?

Come abbiamo detto, la scrittura per il web è una scrittura che serve a far convertire chi scrive al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati. Ma non sempre puoi essere in grado di scrivere un articolo come te lo chiede il web, così come puoi trovarti in difficoltà nella creazione di contenuti testuali per i tuoi account social.

È normale, non tutti siamo nati per scrivere e non tutti siamo nati per fare tutti i lavori anche quelli che non ci competono. Trovare le parole più adatte può essere una difficoltà, così come prendere un paio di giorni per scrivere un qualcosa che porti, ad esempio, alla vendita di un nuovo prodotto che hai creato.

Io da qualche anno seguo le aziende nella scrittura dei loro testi per il web, ma anche di contenuti per i social che possano portare, in maniera organica se non si ha la possibilità di investire o nelle adv, al raggiungimento dell’obiettivo che si è scelto.

Ti posso offrire la possibilità di farti trovare dai clienti, di diventare il punto di riferimento per il tuo settore e creare assieme una serie di contenuti che possano essere d’ispirazione e di formazione per chi ti legge.

Vuoi farti trovare da Google e convertire gli utenti in clienti? Possiamo farlo attraverso il content writing

Scrivimi ad info@saraprian.it per maggiori informazioni

1920 1440 Sara Prian