Carolina dei Delitti Lia Celi

Carolina dei Delitti di Lia Celi

Carolina dei Delitti di Lia Celi è un romanzo da cui è difficile staccarsi, dove il mistery si fonda con il noir attraverso personaggi tridimensionali e una prosa che coinvolge non solo per l’intreccio da vero page turner, ma per la ricostruzione della società italiana a inizio ‘900.

Carolina dei Delitti, una Sherlock tutta al femminile

La prima volta che ho fatto la conoscenza con Carolina Invernizio fu qualche tempo fa quando il mio libraio dell’usato, conoscendo la mia passione per i feuilleton mi consiglio di leggerla. Da quel momento mi chiesi come mai un’autrice così potente fosse completamente scomparsa dai nostri scaffali, o quasi.

Per fortuna che c’è Lia Celi che con il suo Carolina dei Delitti, edito da Salani che ringrazio ancora per la copia, ci porta a conoscere non solo Carolina e i suoi libri, ma tutta una serie di attori che gravitavano attorno a lei, a partire dalla sorella Vittorina, in una Torino di inizio ‘900 durante l’Esposizione Universale che così tante persone aveva attirato nella ex capitale d’Italia.

Carolina è qui una Sherlock Holmes nostrana e si troverà ad indagare sulla morte sospetta di Emilio Salgari. Il padre di Sandokan, infatti, sembra essersi tolto la vita ma non sempre quello che vediamo corrisponde alla realtà? Cosa si cela dietro a una morte così cruenta di un autore che aveva venduto milioni e milioni di copie?

Un page turner che ci porta nell’Italia di inizio ‘900

Celi prende una situazione documentata, come la morte straziante di Salgari e la sua situazione famigliare, per partire a raccontare una storia meta letteraria che non solo ci intrattiene con il suo intreccio e i suoi sorprendenti protagonisti, ma anche ci dà un riflesso della società dell’epoca di cosa volesse dire essere donna e di come la politica colonialista e di come tutto ciò influenzasse la vita degli italiani e soprattutto degli artisti, costretti a votarsi alla causa.

Il libro ci addentra in una narrazione da vero e proprio page turner, dove da lettore ti ritrovi a godere di una storia costruita nei minimi dettagli la cui voce narrante è la sorella Vittorina vera e propria coscienza della stessa Carolina, una donna che ha sacrificato la sua vita affinché la scrittrice potesse vivere la vita che ha sempre desiderato. È lei che l’aiuta nella stesura, è lei che controlla l’impulsività di Carolina.

Quello che Celi costruisce sulla carta è un duo alla Sherlock-Watson che funziona benissimo: sarebbe straordinario poter leggere altre avventure della sorelle Invernizio, chissà magari anche in forma di serie tv. Perché questa donna, questa scrittrice, va riscoperta, per comprendere le origini di un femminismo che va al di là degli stereotipi e che permette alle donne di sognare una posizione nella società nuova, dove poter scegliere.

È un insieme di personaggi memorabili Carolina dei Delitti, tutti tridimensionali che ben si adattano al genere mystery / noir andando a creare un’atmosfera unica che piacerà a tutte quelle persone che hanno amato la serie tv di Lydia Poet.

1670 2560 Sara Prian